RITORNO
a G.
Può la bellezza lacerata
non perdere la sua luce,
può un fitto parlottio
farsi musica gentile.
La folla, stretta nei vicoli,
è un corpo che avanza;
nomi, grida, richiami:
un unico fiato.
A Portalba una voce canta:
“…un istante a sorridermi ancora…”,
scansa l’acuto, sconcorda
la musica della radiola