Alessia Brugnone - Poesie inedite

Contare nell'attesa con le dita / quanto dista la tempesta
16 Giugno 2024

 

Pubblichiamo alcune poesie tratte della silloge L'altro da noi, con cui Alessia Brugnone ha vinto la sezione inediti under 25 del Premio Alma Mater Violani Landi assegnato dal Centro di Poesia Contemporanea e dall’Ateneo Bolognese. Insieme ai testi un estratto dalla motivazione del Premio scritta da Isabella Leardini. 

Alessia Brugnone trasporta magneticamente il lettore con la pura durezza della verità; chi entra in questo dolore non sente il bisogno di fuggirne, lo guarda con fermezza frontale. Brugnone per toccare l’infanzia usa l’arma della fiaba, ma senza incanti, senza allusioni, riconsegna alla memoria gli occhi con cui è possibile narrare un patto segreto tra innocenza e male. Così tracce, buchi, tane, sono vicoli che possono precipitare, ma una mano all’apparenza bambina sta da anni dipanando una trama che ha deciso di seguire fino in fondo. È la mano che una giovane ha scelto di puntare sulla propria storia, per farlo ha scelto la forma compiuta dell’insieme, e non c’è parola che questa poesia non abbia saputo pronunciare.

 

 

 

Non torno mai a casa ma mi chiedi

cosa voglio mangiare.

Vederti di nuovo piccolo,

le manine tese verso l’alto: 

ho fatto un sogno brutto. 

Prenderti con me,

non dire nulla.

 

Ma nel buio tu scomparivi.

Mi divertivo a voltarmi di spalle,

seguivo le orme del padre.

Avrei dovuto dirti vieni,

gioca con noi, il tempo sa di pane

quando sei qui.

Dirmi invece basta,

ora sei padre e i padri non piangono.

Era più facile stringerti la mano

solo quando non c’era nessuno.

 

 

 

*

 

 

 

I primi segni non si cancellano,

me ne accorgo stesa sul lettino. 

Perché sei qui? 

Ricondursi a forza sulla strada

senza sapere dove si sta andando,

senza sapere da dove si viene.

 

A sei anni gli occhi sono lo stupore.

Le foglie all'intervallo coprivano

l'occhio terroso di un nano. 

Mi confidavo poi con l'albero vicino,

il ditino che seguiva i solchi,

in ogni ruga una risposta diversa. 

Quando ogni cosa era

una porta verso l'altrove,

nei momenti della luce accesa,

vedevo castelli dentro cumuli di fango. 

La capacità di plasmare il mondo,

vederlo da punti lontani. Chiudevo

un occhio e poi l'altro, le mani sulla terra,

la testa all'ingiù. 

 

 

 

 *

 

 

A casa non si apriva nessuna porta,

nessun nano apriva il suo occhio. 

Gli oggetti qui stavano zitti, pensavo

ai segreti dell'albero:

li aveva detti solo a me. 

Avevo un foglio, le matite sbeccate,

riuscire a non sentire i rumori.

Ogni bimbo ha

il suo potere magico. 

 

Non alzare lo sguardo. 

Oltre la linea i mostri, il papà

che non guarda la mamma,

la mamma che fa rumori strani in cucina 

come quel cane legato fuori da scuola. 
Sono cose dei grandi. Disegnavo 

una casa con le porte aperte.

 

 

 

*

 

 

 

Un pomeriggio hai deciso

che saremmo diventati grandi. 

È così che si fa, è così che funziona. 

Imitare il gesto, la ripetizione,

la finta sicurezza della lingua.

Non mi hai tappato la bocca

nei vicoli delle strade, ma ti sei preso

ciò che è dovuto. 

Il mio ruolo era il silenzio,

la vergogna del nostro segreto. 

Non sapevo

che gli abusi a volte si accettano. 

Ti ho preso la mano di nascosto,

l'hai stretta forte sotto il tavolo. Fuori,

la morte testimoniata da chi l'ha vissuta,

noi due ad ascoltare in silenzio. 

Stringersi la mano davanti al crollo dei grattacieli

è stato il nostro patto implicito.

 

 

 

*

 

 

 

Dopo il fulmine attendere 

il tuono con gli occhi stretti.

Contare nell'attesa con le dita

quanto dista la tempesta.

 

 

 

 

 

 

 

Alessia Brugnone è nata a Lecce l'11 settembre del 1999, ma vive da sempre a Reggio Emilia. Ha frequentato il liceo delle scienze umane opzione economico sociale e dal 2019 vive a Bologna, dove si è laureata alla facoltà di Lettere moderne. Nel 2021 inizia a frequentare il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, diventando socia l'anno dopo, con il quale partecipa all'organizzazione di eventi e laboratori. Attualmente frequenta la facoltà di Italianistica e l'accademia di danza urban Kc Academy. Con la silloge L'altro da noi ha vinto il Premio di Poesia Alma Mater - Violani Landi nella categoria per la poesia inedita.