Ricostruire la storia della Vallecchi è un compito piuttosto arduo in quanto la biblioteca e l’archivio della casa editrice sono andati persi nel corso delle vicissitudini attraversate dell’azienda dopo la morte del suo fondatore.
L’enciclopedia Treccani riporta: «Attilio (Firenze 1880 – ivi 1946) fondò a Firenze (1913) l’omonima casa editrice, avvalendosi dell’amicizia e collaborazione di alcuni letterati fiorentini tra cui G. Papini e A. Soffici».
Per capire meglio come nasce una delle più significative avventure editoriali di questo paese, facciamo un passo indietro.
Nel 1903 Attilio Vallecchi, semplice operaio in una stamperia fiorentina, a soli ventitré anni, strappa dal fallimento una piccola tipografia di Firenze dove, lo stesso anno, vengono dati alle stampe i periodici Leonardo e Il Regno sotto la firma Stabilimento tipografico della Biblioteca di cultura liberale. Seguirà la rivista di cultura La Voce fondata da G. Prezzolini (1908).
Nel 1913 Attilio decide di finanziare e stampare la rivista letteraria Lacerba e le edizioni della Libreria della Voce dove vengono pubblicati volumi e quaderni di natura sia critico-storica, sia creativa. Attorno alla rivista Lacerba egli raccoglie i maggiori esponenti della letteratura italiana del Novecento.
Il marchio Vallecchi Editore compare per la prima volta su una lettera indirizzata a Giovanni Papini del 14 luglio 1919, dove Attilio annuncia ufficialmente la nascita e i programmi della sua azienda. Da questo momento si susseguiranno titoli, riviste, quaderni, edizioni di vario genere a firma di autori che rappresentano buona parte della cultura italiana dell’epoca: Malaparte, Prezzolini, Martinetti, Soffici, Palazzeschi, Bargellini, Campana, Papini, Paolieri, Ungaretti e molti altri.
Il catalogo Vallecchi diventa quindi il catalogo d’eccellenza degli scrittori italiani che ambiscono a un prestigioso debutto.
Nel 1931, alla ricerca di nuovi lettori, la casa editrice pubblica la Biblioteca Vallecchi. Una delle prime collane economiche a tre lire che fino agli anni Cinquanta porterà nelle case italiane opere di letteratura e biografie, da Stendhal a Dickens e Dostoevskij, in una veste curata ed elegante, con rilegatura in cartone e sovracoperta a colori.
Attilio e la sua Vallecchi hanno quindi il merito di aver contribuito alla costruzione e alla diffusione della cultura, dell’arte e del costume del nostro Paese nel secolo scorso.
Oggi Manlio Maggioli, noto imprenditore, desidera rilanciare il marchio Vallecchi con la stessa convinzione, lo stesso entusiasmo e la stessa vitalità con cui Attilio diede vita alla sua impresa nei primi anni del Novecento, convinto che la cultura sia un valore imprescindibile per una società civile. La famiglia Maggioli ha fatto da sempre della conoscenza e della tecnologia i suoi cavalli di battaglia, fondando negli anni Settanta l’omonima casa editrice, diventata in breve tempo leader nel campo dell’editoria rivolta a professionisti e enti locali. Da qualche anno, con il brand Maggioli Cultura, il Gruppo si rivolge a enti e istituzioni mettendo in campo un’ampia offerta di servizi mirati alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale del nostro Paese.
Oggi, il piano editoriale di Vallecchi prevede la riedizione di opere di grandi autori della storica casa editrice, unitamente alla pubblicazione di nuovi titoli, con la prerogativa di rimanere fedele alla sua tradizione.