Salamandra
La materia incandescente
Non spiegherò chi è Bartolo Cattafi (c’è già un sito ufficiale per queste cose: https://www.bartolocattafi.it o altri articoli), dico giusto che è nato nel 1922 e morto nel 1979. Preferisco individuare un itinerario arbitrario ma soddisfacente lungo tutta la sua produzione, seguendo alcune poesie che hanno a che fare con il volo. Per soddisfacente intendo questo: capace di fare abbastanza per chi lo sta leggendo, cercando di essere all'altezza di chi si è approcciato al testo.
Un simbolo come la maschera, che nasconde molte cose ma che ne rivela altrettante (soppiantando, sostituendo a un'apparenza vecchia un'apparenza nuova, a un significato un altro), ha sempre trovato grande spazio nella tradizione poetica, tra ricontestualizzazioni e appropriazioni.
Recentemente (2022) edito da Garzanti, Mario Santagostini, questa volta autore del Libro della lettera arrivata, e mai partita, è riuscito a coniugare la consueta speculazione in versi, sulla scia, per esempio, dell’ipotesi riguardante l’esistenza di due paradisi in Nuove poesie (1999) .
Una lettura verticale di poesie sulla salamandra, da compiere a salti di quattrocento anni: dal duecentista Chiaro Davanzati a Giambattista Marino, capofila del gusto secentesco, fino ad arrivare a un contemporaneo dei nostri primi anni duemila, Fabio Pusterla.
Chiaro Davanzati (1240 c.a.-1304)
DALLE "RIME"
La salamandra vive ne lo foco,
ed ogni altro animale ne perisce;
ed a'llei sola par sollazzo e gioco,
e solamente dentro si nodrisce;
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